Benvenuta Chiara nel nostro giardino. In questa luce di fine estate ogni cosa pare ricoperta da una leggerissima doratura, come appena uscita fragrante e croccante dal forno. In effetti c’è un torta di mele e more qui sul tavolino di pietra sotto al grande bersò avvolto dal glicine e due tazzine ricamate piene di tè bianco.
Ti andrebbe di sederti qui? Quale luogo ami di più di un giardino?
Il luogo che amo di più di un giardino è il prato, o meglio potermi sdraiare sull’erba, a pancia in sù, addormentarmi distesa e rilassata sotto il sole che mi schiaccia, con le formiche che mi camminano sopra, gli insetti che mi ronzano accanto o si appoggiano su di me. Mi lascio avvolgere dall’erba, dal suo profumo e dal calore della terra.
Chiara si accomoda sulle poltroncine ricoperte di muschio e ho l’impressione che il tempo rallenti, che prenda un respiro grande come in uno sbadiglio dove il vento si ferma e ogni foglia disegna precisa la sua ombra sull’erba. Non c’è fretta di parlare, e intanto penso a quanto siano importanti le pause, il silenzio, lo stare fermi.
Il tuo lavoro conosce queste pause, il silenzio del pensiero o quello dell’osservazione? D’altronde hai illustrato i testi di Gianni Rodari in “Favole per bambini pascià” per Editori internazionali riuniti… un titolo un programma?
Sì le pause sono fondamentali, per digerire, per cambiare, per staccare e riprendere con maggiore consapevolezza un progetto.
In “Favole per bambini pascià” gli animali protagonisti sono pigri, procrastinano tutto, posticipano i loro doveri e poi finiscono spesso nei pasticci, ma credo che alla fine imparino dai loro errori e si migliorino. Dei perdigiorno come me, ma spero un giorno di imparare anch’io la lezione.
Il vento è calmo e il sole del pomeriggio rende il tappeto erboso, il tavolino e i nostri volti un mosaico di piccole ombre. Come sai Chiara il giardino degli illustratori sembra sempre conoscere i suoi ospiti così credo che ora mi stia suggerendo le immagini del tuo albo “Ti faccio a pezzetti” , edito da Topipittori. La tecnica usata in questo albo è molto diversa da “Favole per bambini pascià”. Adatti le illustrazioni al testo o è l’idea che ti viene a cercare? Ti piace scrivere filastrocche oltre che disegnare o è un campo nel quale ti sei avventurata per gioco?
Si le tecniche sono diverse, perché ogni progetto ha bisogno del suo segno, del suo linguaggio, come ogni occasione del suo vestito.
In “Ti faccio a pezzetti” è la tecnica dei timbri che ha suggerito l’idea stessa del libro.
La stesura dei testi è una prova, non mi ritengo una scrittrice ma avendo la fortuna e l’opportunità di poter curare un progetto fino in fondo spesso mi butto con i testi, con i pensieri, con l’immagine scritta che voglio far apparire.
Chiaccherando la torta è quasi finita, ti è piaciuta? Alcune more sono rotolate sul tavolo, lasciando piccole scie profumate. Forse il nostro giardino ti sta invitando a giocare. Cosa ti dice un frutto? Sono le piccole cose di tutti i giorni che trovano nuove forme sotto la tua matita o la tua ispirazione travalica spesso la realtà? Credo che con quella mora il giardino ti voglia sfilare un’anticipazione…
Un frutto mi dice: colore, forma, gusto, pezzi, parti, merenda, condivisione.
Mi faccio spesso trasportare dagli stati d’animo, dal tempo, dai colori, dalle forme che vedo con gli occhi, e questo fa sì che un’idea prenda vita, che inizi un gioco, una storia, forse un libro.
L’anticipazione è che presto arriverà un nuovo libro fatto di foglie, frutti, sapori, odori, colori, punte, denti, nomi, peli…
Ora che il sole sta tramontando c’è un atmosfera molto raffinata in questo angolo di giardino: le foglie secche del glicine brillano nei loro toni più caldi e le tazzine di porcellana mostrano con orgoglio ogni piccola incrinatura. L’imperfezione diventa speciale quando racconta una storia. Quali sono i segni che riporti dal mestiere di illustratrice? Quale percorso ha tracciato su di te e in te la vita che hai scelto di seguire fino in fondo? Tu Chiara sei molto giovane, so che vivi in Francia e che hai alle spalle anni di studio nelle scuole più prestigiose, cosa porti con te di caro dal tuo passato? E dove ti porta il tuo futuro?
Fare l’illustratrice è una grande fortuna. Mi lascia il tempo di scoprire sempre cose nuove e mi permette di viaggiare molto, e mi dà la grande possibilità di lavorare con e per i bambini.
Del mio passato porto con me ancora la voglia o forse l’illusione di poter cambiare il mondo, le cose, muovere le idee, di dare un contributo attraverso i miei progetti, un po’ come ho visto cambiare il mondo dai maestri e gli autori che ammiro e che ho studiato.
Del futuro la cosa che vorrei di più è quella di poter lavorare e progettare assieme ai miei amici più cari, anche loro grandi maestri di vita.
La luna si profila all’orizzonte, un’aria umida comincia ad impregnare gli abiti e a rendere fredde le superfici; le sere di fine estate sono così, ti colgono all’improvviso. Chiara mi confessa che non ha perso la speranza di poter vedere qualche lucciola tardiva, si avvolge nel golfino blu e mi dice che si fermerà ancora per qualche minuto. Pochi passi e non la vedo già più, è sparito il bersot, il tavolo, il glicine; tutto si è scomposto di nuovo dentro al buio della notte.
Forse domani mattina troverò questo angolo di giardino assemblato diversamente. Buon lavoro Chiara, siamo certi che la fantasia può rimettere a posto le cose o semplicemente mostrarcele sotto una nuova luce.
Grazie Chiara Armellini per essere stata qui con noi nel nostro giardino.
Biografia
Chiara Armellini è nata in provincia di Verona nel 1985. Ha studiato grafica e illustrazione all’ISIA di Urbino, e all’Escola Massana di Barcellona. Le sue illustrazioni sono state selezionate a Bologna Children’s Book Fair 2010 e 2012, e in altri importanti concorsi di illustrazione.
Da alcuni anni svolge laboratori creativi per bambini in biblioteche, librerie, musei, scuole, spesso collaborando con Enrico Pancera. Attualmente è impegnata in un progetto di ricerca e progettazione sull’editoria per l’infanzia con Giulia Guerra, Federica Vaglio e Giulia Sambugaro. Insieme a loro collabora per Hamelin Associazione Culturale di Bologna. Ha pubblicato il libro TI FACCIO A PEZZETTI, edito da Topipittori, pubblicato in lingua francese da La Joie de Lire, in coreano da Holistic Education, in tedesco da Knesbeck; e il 13esimo volume dell’Enciclopedia per ragazzi di Gianni Rodari per Editori Riuniti. Collabora con les Trois Ourses a Parigi e l’Association Peekaboo!