Dopo aver parlato del perché sono state ideate le bibliografie intrecciate nell’articolo “Spremere la meraviglia”, vi proponiamo un esempio del nostro lavoro.
A Radice-Labirinto si sono già tessuti molti fili tra fiabe e albi, tra raccolte di poesie e raccolte di racconti, dando vita a molte bibliografie intrecciate; oggi vi regaliamo quella dal titolo “Frutti misteriosi” nata dalla fiaba della tradizione italiana, “Le tre melarance”.
Vi chiediamo di farne buon uso, di comprare i libri in una libreria indipendente e di diffondere la seguente bibliografia citando sempre la libreria che l’ha ideata e stilata.
Grazie.
1. Fiabe italiane di Italo Calvino, Mondadori.
Una delle raccolte di fiabe italiane più complete a cura di uno dei massimi scrittori del 1900. Una cernita costata anni di studi e di ricerche, un’opera importantissima imprescindibile della nostra letteratura. Da questo libro si può attingere al pozzo infinito del repertorio popolare orale del nostro paese, per raccontare ai bambini le storie della nostra tradizione e riconoscere similitudini e differenze con le fiabe di altre culture. Potrete viaggiare restando fermi, dal sud al nord Italia scoprendo le radici del nostro sapere.
Dal 2013 la Mondadori edita le fiabe di Calvino in singoli volumetti tematici, una raccolta che di anno in anno si arricchisce di nuovi volumi. Sono state già pubblicate: Fiabe per i più piccini, Fiabe da far paura – appena appena, non tanto, Fiabe di mare, Fiabe tutte da ridere, Fiabe di animali magici e Fiabe un po’ da piangere, Fiabe di oggetti magici e Fiabe per le bambine.
I volumi sono accompagnati da tavole illustrate.
2. La stagione dei frutti magici di Levi Pinfold, Terre di mezzo.
La famiglia Orzodoro si trova alle prese con un folletto, un Greenling, trovato una mattina dentro al canale di scolo vicino al loro campo coltivato, avvolto in quello che sembra un grande fiore di carciofo. Il folletto che assomiglia ad un neonato paffuto, ha la pelle verde e una fame incontenibile; ma la cosa più sorprendente è che, man mano che cresce, è capace di trasformare la casa dei signor Orzodoro in una serra, in un orto, in un giardino e in una foresta. La forza dirompente della sua natura invade perfino i binari della linea ferroviaria che passa proprio sopra la casa degli Orzodoro. Un albo illustrato che ha la nella bellezza delle sue tavole, la potenza di un silent book; un albo per ragionare insieme, oltre che sull’ecologia, sul significato del diverso e dell’inaspettato. Un bambino magico nato da sotto un cavolo, un bambino dalla pelle verde che cambierà per sempre la vita di chi lo incontra.
3. Storia di un chicco di melograno, di Massimo Scotti con le illustrazioni di Pia Valentinis, Topipittori.
Una melagrana che racchiude un segreto, tre chicchi magici per legare per sempre Proserpina al mondo di sotto.
Quando si parla di libri illustrati e non di racconti orali la forza del mito deve essere tramandata intatta sia nelle parole che nelle figure. Quando si parla di storie molto antiche, le parole, come i volti, devono saper rivelare una bellezza potente e nascosta. Il suono delle parole diventa fondamentale, perché nella musicalità dei vocaboli sono nascosti incantesimi. E’ come se le parole fossero lo specchio del volto della Dea: se si racconta usando termini sciatti e assemblati in malo modo, il velo diventerà una coltre di ferro impossibile da penetrare. Massimo Scotti ha invece saputo preservare l’incanto della parola e, non a caso, per compiere il sortilegio, ha recuperato la versione del mito di Demetra attribuita a Omero. Più discendiamo la scala del tempo più muoveremo i nostri passi verso il cuore della verità, arrivando a intravedere la fonte dalla quale è sgorgato il mito primigenio. Così vale anche per le fiabe dove le versioni più prossime alla prima forma scritta preservano una potenza e una forza visiva che rischia poi di perdersi nei fronzoli e negli arricchimenti delle versioni successive.
4. Pollicina con il testo di Hans Christian Andersen e le illustrazioni di Charlotte Gastaut, Gallucci.
Nata dal bocciolo di un fiore, Pollicina è così graziosa che tutti la vorrebbero per sé: il re rospo, il principe delle coccinelle, la vecchia talpa. Tra gentilezza e crudeltà, tra improvvisi colpi di scena e lunghe attese, questa fiaba di Hans Christian Andersen dalla struttura narrativa complessa, ci guida, lungo lo svolgersi delle stagioni, ad una rinascita primaverile. Passando attraverso diverse trasformazioni come la fanciulla delle tre melarance, Pollicina, sebbene non muti mai il suo aspetto, compie, in senso simbolico, il percorso del seme: nato nel calore della terra, deve affrontare le avversità del tempo e i rigori dell’inverno prima di fiorire. I grandi filosofi da sempre sostengono “Nel grande sta il piccolo e il piccolo contiene il grande” e in questo senso Pollicina ci rivela tutta la saggezza racchiusa in questa semplice affermazione. Scritta nel 1835, Pollicina è una delle prime fiabe autografe di Hans Christian Andersen. A seconda delle traduzioni Pollicina diventa Mignolina, Poucette, Thumbelina, Pulgarcita.
5. Biancaneve di Nancy Burkert Ekholm, Emme edizioni (libro fuori catalogo reperibile in biblioteca).
Una mela in grado di uccidere, una mela che nella fiaba di Biancaneve risplende in tutto il suo fulgore simbolico. Esistono moltissime versioni illustrate di questa famosa fiaba dei Fratelli Grimm, ma qui vi segnalo una tra le mie preferite, quella di Nancy Burkert Ekholm, edita negli anni 70 da un’illuminata Roselina Archinto allora direttrice della casa editrice Emme. Le raffinate tavole di questa straordinaria illustratrice ci restituiscono intatto il fascino di questa fiaba, ci riportano in un medioevo sospeso tra realtà e immaginazione, e ci regalano uno dei volti più belli di Biancaneve che mai sia stato disegnato. E’ così potente la raffigurazione di questo volto che Roselina Archinto lo volle in copertina, fresco e ingenuo, voltato di semi profilo. Un ritratto che ha la forza di uno scatto fotografico: Biancaneve si volta indietro mentre fugge dal cacciatore, e il suo sguardo sorpreso a tutto campo è così potente da imprimersi immediatamente nella memoria. Ed è questo attimo a fare di quella ragazza non solo Biancaneve, ma il volto di ogni fanciulla fiabesca, colta dalle parole delle fiabe, sempre in procinto di un attraversamento: lasciare il mondo dell’infanzia per diventare adulta.
6. L’inventario dei frutti e degli ortaggi di Emmanuelle Tchoukriel e Virginie Aladjidi, Ippocampo.
Autrice specializzata nell’illustrazione medico-scientifica, Emmanuelle Tchoukriel riproduce gli elementi della natura con l’arte e la precisione degli esploratori naturalisti di qualche secolo fa. Per dare al giovane lettore un’idea dell’habitat in cui vivono le varie specie rappresentate, questo inventario classifica i frutti e gli ortaggi per aree di colore. Seguire la traccia luminosa dell’acquerello di Emmanuelle Tchoukriel permette non solo di avere un approccio insolito ad un sistema classificatorio, ma di immergersi nella bellezza della natura partendo dall’elemento visuale per poi richiamare a raccolta tutti gli altri sensi. Le brevi e interessanti descrizioni di Virginie Aladjidi permettono di scoprire notizie interessanti su ogni frutto ed ortaggio, incantandoci con i nomi latini delle specie vegetali così che anche l’orecchio abbia di che godere nella lettura di questo magnifico albo.
7. James e la pesca gigante di Roald Dahl, Salani.
Prima o poi arriva il momento di abbandonarsi al puro ascolto, di affiancare al mondo delle parole legate alle figure, la possibilità di immergersi contemporaneamente nel nostro immaginario e in quello di un bravo scrittore. Le fiabe sono, in questo senso, un ponte meraviglioso da percorrere prima di tuffarsi nelle parole di un libro.
Roald Dahl è considerato uno dei più grandi scrittori di libri per bambini e seguendo la sua prosa sapiente, la sua talentuosa capacità di creare trame sempre avvincenti e il suo sguardo penetrante sull’infanzia, non si può che amare ogni suo libro. L’avventura di James è perfetta per iniziare la lettura di un libro di narrativa: una storia avvincente e surreale come l’immaginazione di un bambino, profonda nei contenuti. Dahl è un autore che ha ben presente chi sia il suo interlocutore, conosce intuitivamente i meccanismi di attenzione di un bambino e non si dimentica mai del suo lettore. Insieme a James assisterete alla crescita straordinaria di una pesca fatata, scoprirete che al suo interno vivono insetti giganteschi e insieme a lui fuggirete da due perfide zie, in cerca di un futuro migliore. Un libro, questo di Dahl, per cui ridere a crepapelle, un libro per sognare e credere nell’impossibile.