Per fortuna invece che c’è chi capisce Temple! E non parlo solo dello sguardo di un’illustratrice e di una scrittrice che a distanza, sia di tempo che di spazio, scrivono di lei riuscendo a cogliere, e a restituirci, le sfumature della sua esistenza, ma di quelle persone che Temple Grandin ha avuto la fortuna di incontrare durante la sua vita.
Dopo le scuole elementari, Temple viene iscritta alla Hampshire Country School dove incontra Mr. Carlock, un professore di scienze che intuisce in Temple delle doti eccezionali; Mr Carlock è il primo a notare che Temple ha nella testa un qualcosa di più.
Temple è abilissima nel costruire meccanismi e anche se non è brava in disegno (lo diventerà), riesce a progettare e realizzare piccoli elicotteri, chiusure automatiche, strane macchine per gli abbracci… (la sua famosa “strizzatrice”, ora perfezionata, viene tutt’ora utilizzata nelle terapie per bambini autistici). Pensate che quando Temple aveva otto anni, attaccata alla porta della sua camera c’era un cartello con la scritta “Pericolo”: la camera di Temple era piena di fili che azionavano meccanismi fantastici, capaci di entusiasmare qualsiasi bambino.
Beatrice Masini ci ha detto che a lei piace molto trovare i titoli per i libri e noi crediamo che “Siate gentili con le mucche” sia decisamente un bel titolo, accattivante e illuminante.
Sì perché Temple Grandin, la protagonista dell’ultimo volume della collana che Editoriale Scienza dedica alle donne che hanno contribuito ad allargare gli orizzonti del panorama scientifico internazionale, non sa cosa sia l’amore, ma sa cos’è la gentilezza.
Un consiglio di lettura che è un po’ una storia, un po’ una recensione, e un po’ la cronaca dell’incontro con Beatrice Masini e Vittoria Facchini a Radice-Labirinto. Scopri questo incontro cliccando qui https://www.radicelabirinto.it/siate-gentili-con-le-mucche-narrativa/