Da un lato una penna originale e tagliente, dall’altro un pennello fresco e vibrante; insieme De Luca e Sanna ci regalano un racconto pieno di luci e ombre dove dalle tavole dai colori freddi, emerge il calore del fuoco.
Ad alta voce dai 7 anni, da soli dagli 8, e poi per tutti.
La tua è davvero una mano felice come quella della natura, caro Alessandro Sanna. Quanta ricerca nasconde la spontaneità? Come preservare nel tempo la naturalezza di una visione senza lasciare che il manierismo arrivi a complicare la semplicità?
Alessandro risponde:
La semplicità è una sensazione che devo sentire dopo tanto, tantissimo lavoro. La mano deve assecondare tutti gli organi di sentimento: testa, cuore, pancia. Cerco sempre il miracolo che vuole dire disponibilità all’imprevisto. Lavoro con l’acqua senza disegnare prima e questo richiede coraggio e disponibilità al fallimento. Sono pittore fallito e improvvisato e questa sensazione me la voglio custodire sempre.
Leggi la mia intervista all’acquerellista Alessandro Sanna cliccando qui https://www.radicelabirinto.it/intervista-ad-alessandro-sanna/