È finalmente uscito anche in Italia “Flutti”, uno dei capolavori di David Wiesner, acclamato autore di libri senza parole.
Il libro è stato editato, come molti altri lavori di Wiesner, da Orecchio Acerbo, che si conferma nel panorama italiano una casa editrice sempre attenta alle produzioni più ricercate e di alto livello.
Il titolo originale dell’opera è “Flotsam”, che in inglese non significa esattamente “Flutti”: la traduzione letterale infatti indica i detriti galleggianti, solitamente portati dalla marea e dalle onde. E ciò che arriva dalle onde sarà in questo caso una macchina fotografica, trovata sulla sabbia in riva al mare da una bambino, che darà il via agli eventi della storia.
Come ci aveva già insegnato Suzy Lee nel suo “L’onda” (Ed. Corraini), là dove il mare incontra la terraferma, in quel territorio di confine che è il bagnasciuga, si possono trovare tesori inaspettati e meravigliosi. Ma se Suzy Lee ci aveva illustrato la meraviglia semplice e spontanea suscitata dal ritrovamento delle conchiglie e delle stelle marine lasciate sulla spiaggia da un’onda, Wiesner va oltre: osa perforare la barriera che divide gli esseri umani dai segreti inaccessibili dei fondali oceanici e ci mostra uno scorcio fantastico ed inaspettato di quello che, normalmente, i nostri occhi non potrebbero arrivare a conoscere.
Se “L’onda” era illustrato con tratti essenziali ed utilizzando solo due colori – e tanto bastava per trasmetterci la visione genuina della bambina in spiaggia con la mamma – Wiesner ci regala una profondità delle immagini notevole, risaltando anche i più piccoli particolari grazie anche alla scelta di una palette variegata di colori vivi e vibranti. E sarà proprio l’attenta osservazione dei dettagli minuti all’interno di una fotografia a svelare nella storia l’origine della macchina fotografica.
“Flutti” è una sorta di libro frattale1 dove è la curiosità dei bambini a fungere da chiave per accedere a territori inesplorati ed inaspettati. Questo succedeva anche nel libro “La porta” di Ji Hyeon Lee, sempre senza parole e uscito sempre per Orecchio Acerbo, dove il bambino riusciva però a raggiungere fisicamente i luoghi estranei che si trovano oltre la soglia. In “Flutti” il bambino non riesce ad entrare nel mondo nascosto, rimanendo solo osservatore esterno a rimarcare così l’irraggiungibilità di una dimensione fantastica che non ci è dato toccare con mano, ma che possiamo esperire avvicinandoci a quelle regioni di frontiera nelle quali, l’osservatore attento e curioso, può scorgere il riflesso – o la fotografia – dell’inaccessibile.
1 Il frattale è un immagine geometrica complessa infinitamente uguale a se stessa, man mano che la si esplora nei dettagli
Alessia ne parla anche in una diretta Instagram, che puoi ascoltare qui: https://www.instagram.com/tv/CcQFqlCoknX/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
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