Come si può viaggiare restando fermi?
Ce lo dice Emily Dickinson in questa splendida poesia:
Non c’è nave come un libro
che ci porti in terre lontane
né destrieri come una pagina
di scalpitante poesia
un viaggio che il più povero può fare
non temendo il pedaggio
quanto è modesto il carro
che porta l’anima dell’uomo.
Quando ogni parte del mondo pare ormai raggiungibile, il luogo più lontano diventa il nostro immaginario, dove ci attende un giardino vergine, primitivo, selvatico che aspetta solo di essere esplorato. Un giardino che è proibito nella misura in cui non ci viene svelato l’ingresso o donata la chiave segreta che ne consenta l’accesso, ma che una volta rivelato accoglie ogni bambino, qualunque sia la sua lingua e la sua estrazione sociale. Un viaggio che non teme il pedaggio, scrive Emily Dickinson. Un viaggio dunque alla portata di tutti perché le storie sono
libere e si spostano sul filo di pagina o nell’aria. Romanzi e fiabe, poesie e racconti del focolare, per mare e per terra, le storie viaggiano senza sosta e ci circondano continuamente; ma il libro rimane lo strumento privilegiato, il biglietto diretto verso il viaggio più importante che ci sia,
quello dentro noi stessi.
E si viaggia solo se si è liberi. Viaggiare davvero intendo, non per finta: le storie, come le fiabe che Italo Calvino ci dice che sono vere, nella finzione non costruita a priori spalancano le porte alla libertà.
Ci lasceremo guidare, con questo saggio scritto da Marta McDowell ed edito da L’Ippocampo, dalle parole e dalle illustrazioni e disegneremo itinerari di volo che porteranno nella tua biblioteca domestica, nuovi viaggi, nuovi pensieri, nuove navi (per dirla come Emily Dickinson).
Su Emily Dickinson consigliamo anche un libro prezioso, scritto da Beatrice Masini per portare questa poeta sui comodini di molti lettori: “La cena del cuore. Tredici parole perv Emily Dickinson”, edito da Rueballu. Puoi trovarlo qui https://www.radicelabirinto.it/prodotto/la-cena-del-cuore-tredici-parole-per-emily-dickinson/