Quando Adalgisa e Marinella non ci sono… le formiche lavorano.
Nelle prime due pagine del piccolo albo illustrato di Anne Crausaz edito da Ippocampo, si vede una ciotola rossa piena di chicchi di grano e una fila di formichine.
Ma chi sono Adalgisa e Marinella? L’albo “Non c’è tempo” inizia con un mistero, un piccolo giallo che si risolverà solo nell’ultima tavola.
Ma non c’è tempo di farsi troppe domande, bisogna lavorare: le formiche iniziano a raccogliere i chicchi dalla ciotola e a portarli nel formicaio…
Non c’è tempo, non c’è tempo…
E mentre le formiche lavorano alacremente, incontrano nel prato altri insetti che le invitano a riposarsi con proposte allettanti: la cicala le seduce con il canto, la cavalletta ha voglia di saltellare, il bruco vuole banchettare con una tenera foglia, le coccinelle pisolano al sole e le api sorseggiano dolce nettare.
Le formiche però sono irremovibili e dopo ogni incontro, Anne Crausaz ci mostra il formicaio che si riempie di chicchi.
Non a caso la prima a tentare le formiche è la gogliardica cicala (e noi ci immaginiamo Anne Carusaz strizzare l’occhio a La Fontaine); mentre le ultime della lista sono le api a cui le formiche rispondono: “Non c’è tempo per sorseggiare, care api”. Certamente le api sono “care”, perché rinomate e indefesse lavoratrici, se non fosse per qualche pausa presa per gustarsi un po’ di nettare.
Ma le api non hanno una Marinella e un’ Adalgisa pronte a tornare… ma chi saranno mai?
Lo scarabeo pare conoscerle bene perché contrariamente agli altri insetti del prato sprona le formiche a fare più in fretta, e dice: “Torna presto a casa tua formica, stanno arrivando!”. Per fortuna la formica ci rassicura: “C’è tempo, c’è tempo scarabeo”.
Come andrà a finire?
“Non c’è tempo” è un albo illustrato molto delicato, stampato su carta riciclata, con le meravigliose illustrazioni, limpide e precise, di Anne Crausaz e un equilibrio compositivo perfetto.
Si può leggere anche ai bambini molto piccoli perché è immediato riconoscere un ritmo sotteso alle parole; perfino la composizione delle immagini sulla pagina vi esorta a trovare, durante la lettura, una cantilena. Vi potrete addirittura sorprendere ad aggiungere parole per completare il cerchio di un’ipotetica filastrocca.
Personalmente quando lo leggo questo libro a mio figlio recito e aggiungo:
“Non c’è témpo/Non c’è témpo/prendi i semìni/ riempi la tàna/ ci’ ci ci/ci’ ci ci/ ci ci ci cì.”
E ripeto questa cantilena ogni volta che compare l’illustrazione della ciotola o del formicaio.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di avvalersi dell’uso di uno xilofono (meglio se in scala pentatonica):
“Non c’è tempo/ non c’è tempo/non c’è tempo più!” [2v]
Anche ogni insetto del prato ha una sua voce e un suo ritmo. La cavalletta per esempio potrebbe allegramente dire: “formicheee, venite a sal-tel-lare!”
La cicala potrebbe intonare la frase come una cantante lirica: “Formiiiiicheeee! Venite a cantare con meeeeee!”
Il bruco parlare con la bocca piena usando toni di petto.
Le illustrazioni grafiche e l’impostazione pulita dell’albo della Crausaz sembra davvero una partitura musicale, dove le note sono gli insetti, il ritornello il lavorio delle formiche e il pentagramma la trama veloce e fluida della storia.
Le pagine poi sono arricchite da piccoli buchi che lasciano intravedere un dettaglio dell’illustrazione della pagina successiva e al tempo stesso tracciano la pista delle formiche conducendovi da fuori a dentro continuamente.
Solo seguendole potrete risolvere il mistero.
Cosa aspettate? Non c’è tempo!
Ps: Quando avrete scoperto il segreto dell’ultima pagina, vi consiglio di improvvisare un buffo dialogo tra Marinella e Adalgisa, sono certa che i vostri bambini si divertiranno molto.