La tigre in vetrina

La tigre in vetrina

di Alki Zei, uscito per la prima volta in Italia nel 1978 da Einaudi nella collana “I Coralli” e riedito nel 2006 per Salani.

È questo un libro da donare ai ragazzi per vederli leggere ad occhi spalancati; un libro da sfilare in silenzio dalla loro libreria del cuore per ritrovare anche da adulti briciole della propria infanzia.

Quando la tigre apre l’occhio azzurro sta dalla parte di quelli che cantano, e quando apre l’occhio nero sta della parte degli orchi.
Leggenda Ellenica

Avevo undici anni quando mi fu regalato il libro di Alki Zei “La tigre in vetrina”. Il dono veniva dal mio padrino di battesimo, un uomo giovane e colto che sebbene non mi frequentasse con costanza, conosceva la bambina che ero: avventurosa e piena di immaginazione. Allora non lo sapevo, ma i miei undici anni sono stati la soglia sulla quale avrei abbandonato, come un abito fatto di sole, le spoglie della mia fanciullezza. E non sapevo che il romanzo di Alki Zei avrebbe fatto parte di quel passaggio diventando per me un libro fondamentale che continuo ad amare immensamente.

Melissa, la bambina protagonista del libro ha undici anni e anche lei abbandonerà la sua infanzia durante l’estate del 1936.

Estate: il tempo in cui con maggiore vicinanza sperimentiamo cosa significhi essere bambini e il limite che ci separa dal mondo degli adulti: mistero e avventura, giochi e fantasie, tutto sta al di qua del confine luminoso sotto la porta socchiusa.

Estate: un’isola del mare Egeo. Due bambine, Melissa e Myrto, di undici e quattordici anni, e una famiglia piccolo borghese: un padre impiegato di banca, un nonno studioso “degli antichi”, una madre schiva e originale, una zia invadente e di incrollabile fede monarchica, una domestica, un cugino maggiore rivoluzionario e una tigre impagliata in una teca di vetro nel salotto della zia. Una tigre con un occhio nero e uno azzurro.

A piedi nudi tra gli scogli, insieme agli amici Manolis e Pipitsa, Melia insieme alla sorella, gioca senza sosta, dal canto del gallo fino a dopo cena quando la domestica Stamatina la mette a letto sfinita. Sembra un’estate come le altre, un’estate attesa e sognata, eppure qualcosa non è come sempre, gli adulti sono inquieti. Il clima politico della Grecia è teso: il primo ministro Metaxas prenderà presto il potere in qualità di dittatore, stringendo rapporti pericolosi con la Spagna franchista. Melia e in particolare Myrto, che tanto desidera ricevere una medaglia d’onore a scuola, non resteranno bambine a lungo. Quell’estate del 1936, con le avventure al Vecchio Mulino, dove si nasconde il cugino Nikos, sarà l’ultima in cui fiabe e miti si mescoleranno alla realtà.

Nikos è l’altro importante protagonista del romanzo. Lui è il combattente che intrepido si oppone al regime dittatoriale di Ioannis Metaxas. Nikos, un giovane uomo intelligente e affascinante, che lascia messaggi segreti tra le fauci della tigre.

La tigre impagliata diventa in questo romanzo un emblema dell’infanzia, una creatura magica custode di una soglia. I suoi occhi di colore differenti rappresentano lo sguardo ambivalente di un’età che rimane costantemente in bilico tra il buio e la luce, un’età di ombre e di profonde paure, ma anche di incantamenti, di avventure e di grandi fascinazioni.

Il romanzo di Alki Zei è fortemente autobiografico. Alki Zei nasce ad Atene nel 1925. La sua scrittura si è legata fin da subito al mondo dell’infanzia e dei ragazzi; ha cominciato la sua carriera scrivendo testi per il teatro delle marionette, per il quale ha inventato il personaggio di Barba Mytoussis, diventato molto celebre tra i bambini. Durante la guerra civile va in esilio nell’ex URSS dove diventa scenografa e regista all’Istituto Cinematografico di Mosca. Sempre a Mosca incontra il regista Yorgos Sevastokolou che nel giro di pochi anni diventerà suo marito. Con lui ritornerà in Grecia, per poi trasferirsi nuovamente nel 1967, durante la dittatura dei colonnelli, a Parigi. Dopo la restaurazione della Repubblica rientra definitivamente ad Atene, dove vive tuttora. Alki Zei nel 2018, all’età di novantadue anni, è stata ospite d’onore al Salone del Libro di Torino. La sua scrittura è rimasta legata all’ambito dei bambini e ragazzi, rendendo Alki Zei la più grande autrice greca per l’infanzia, tradotta e premiata per le sue molte opere. Noto è anche il suo romanzo per adulti “La fidanzata di Achille” diventato un best seller in tutta Europa.

“La tigre in vetrina” regala al giovane lettore una storia coinvolgente e importante, e all’adulto la possibilità di confrontarsi con una forma narrativa limpida che con rara forza sa raccontare la vita interiore di una bambina. Melissa diventa parte di noi, la sua estate una nostra estate, seppure vissuta in un tempo e in un contesto differente. Nel romanzo di Alki Zei si avvertono con estrema chiarezza tutti i confini che un bambino si trova ad attraversare: quello tra il dovere e il piacere, quello tra il fare e l’essere e quello tra la quotidianità e il futuro. Gli echi di una cultura solare e misterica, i profumi di un’estate sul Mare Egeo e non di meno la magia di creature impagliate che altro non sono che simulacri di un mondo a cui i bambini hanno ancora accesso, permeano la scrittura di Alki Zei donando a questo romanzo una piacevolezza e una dolcezza a cui né gli adulti né i ragazzi possono restare indifferenti.

Qualcosa di sacro e raro porta con sé “La tigre in vetrina”: uno sguardo autentico.

Il 28 febbraio 2020 Alki Zei, grande scrittrice, ci ha lasciati. Il suo libro “La tigre in vetrina” ha per sempre segnato la mia infanzia. Così, come capita con le cose belle, mi ritrovo commossa per la sua scomparsa.

Puoi acquistare il libro qui: https://www.radicelabirinto.it/prodotto/la-tigre-in-vetrina/

 

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