Cara Valeria, benvenuta nel nostro giardino.
La stradina che si snoda chiara davanti a noi entra nel bosco. E’ stata battuta da poco perché la neve è compatta e liscia, chissà chi ci ha preceduti. Il bosco che si apre al nostro passaggio è quello dei castagni. Il suolo sabbioso che lo caratterizza si interrompe ogni tanto per lasciare emergere grosse lastre di pietra circondate da bassi cespugli di erica. Appena sotto la neve un tappeto di ricci appuntiti ci ricorda che i colori dell’autunno sono ancora vivi nel bosco, e laddove gli animali hanno lasciato traccia del loro passaggio, la coperta rosso ruggine delle foglie crespe, tinge la neve di ocra e brunito. Mi chiedo se un’illustratrice si conceda di tanto in tanto un’immersione nella natura o se addirittura questa prassi è necessaria per svolgere al meglio il proprio mestiere.
Quanto incide, cara Valeria, l’ambiente naturale nel tuo lavoro?
Tanto. Negli ultimi anni, avendo 2 bimbi, ho riscoperto il piacere di vivere praticamente nei parchi cittadini. Mentre loro giocano, esplorano, cadono e litigano io disegno… foglie, insetti, fiori e imparo cosi a studiare e riconoscere l’odore delle stagioni!
Scoiattoli, orsi, ragni, gufi, topolini… sono moltissimi gli animali dei tuoi libri, anzi direi che siano decisamente prevalenti rispetto ai bambini. Trovandomi qui con te a passeggiare in questo bosco, mi pare ovvio quanto l’ambiente naturale risvegli in noi un immaginario favolistico in cui gli animali parlino ai bambini in un linguaggio naturale, semplice ed immediato. Credo di non sbagliare dicendo che nelle tue illustrazioni si palesa una poetica precisa rispetto al mondo animale. Ce ne vuoi parlare?
Fin da piccola ho sempre amato il micro mondo animale, ho immaginato tante tante volte di parlare con gli insetti. Mi sarebbe piaciuto essere piccola piccola e riuscire a fare un giretto sotto terra…. avere delle piccole manine da talpa per scavare, un paio di baffetti da topolino per riconoscere l’odore di guai, o di cibo, un paio d’ali come quelle delle libellule e tanti pallini neri sulla schiena.. 🙂
Insomma… quando un piccolo topo faceva capolino nel retro del giardino della scuola elementare… tutti scappavano tranne me…
Come libraia devo ammettere che nutro una certa nostalgia per i bambini negli albi illustrati, ma come diceva Leo Lionni, gli animali stabiliscono una naturale empatia con i bambini e io apprezzo chi, come te cara Valeria, persegue la sua poetica con precisione di pensiero e intenti chiari e puliti. Il tuo segno interpreta perfettamente la qualità della riflessione che sta alla base dei tuoi albi: un segno apparentemente semplice, ma che nasconde la sapienza di una mano che ubbidisce senza sbavature ad un immaginario preciso. Come ogni foglia del bosco concorre a trasmetterci l’armonia della natura, così i dettagli delle tue illustrazioni ci restituiscono un mondo minuscolo in cui nulla è lasciato al caso. Cosa rappresentano per te i dettagli?
Rappresentano informazioni, indizi, ispirazioni, ricerca e input per incuriosire gli occhi dei lettori… siano essi piccoli o grandicelli!
Proprio ora uno scoiattolo ha attraversato di corsa i rami sopra le nostre teste. Inseguire con lo sguardo uno scoiattolo che sparisce nel folto del bosco è una sfida che si perde sempre, eppure è inevitabile passare almeno cinque minuti a cercare altre tracce del suo passaggio. Così con il naso per aria, mentre invano speriamo di vederlo riapparire, ci sentiamo due bambine che aspettano un piccolo miracolo. Ecco, credo che nelle tue illustrazioni, cara Valeria, benché raramente compaiano i bambini, ci sia un bambino nascosto e silenzioso sempre presente: è quello che ora tiene in mano il tuo libro. Non è scontato che un illustratore abbia così ben presente il bambino a cui il suo libro è destinato; dalle tue tavole si capisce che tu il tuo lettore lo vedi e lo ami, lo conosci e vuoi porgergli un regalo semplice, ma importante… un po’ come il topolino nella cartolina per il nostro calendario dell’avvento. Chi è per te il bambino che oggi legge i tuoi albi?
E’ un bimbo attento e curioso. Un bimbo grintoso che ha sempre la domanda giusta. Insomma: Un bimbo.
Il bosco pare infittirsi e sembra che ci inviti a perderci. Il sentiero si fa via via meno definito: chiunque sia passato da qui prima di noi deve avere staccato all’improvviso i piedi da terra… ma ecco che, alzando nuovamente lo sguardo, vediamo una casetta sull’albero. La luce è accesa e il camino fuma… una casetta davvero ben attrezzata. Che dici saliamo? Prima però raccontami: c’è un luogo che ami particolarmente in un giardino? C’è stato un giardino che ha segnato particolarmente la tua infanzia?
WOOOW quante domande!!! Calma calma!!!
Su una scala sopra un albero io salgo, sempre, senza esitazioni!
Se per caso la incontro mentre andavo altrove, abbandono l’altrove e prendo la scala!
Nei giardini mi piace stare sotto gli alberi, ai loro piedi. Piedi scalzi e occhi chiusi!
Il giardino che ha segnato la mia infanzia è un giardino comunale a Cagliari, la mia città natale. Abbarbicato sul cucuzzolo di un punto altissimo della città c’è un giardino che si chiama “terrapieno”.
Mi ricordo di avere preso una sbandata per un gigantesco albero secolare. Mi arrampicavo sui suoi largli e massicci rami insieme a mia sorella Alessandra e gli sbaciucchiavo la corteccia….(ahhhahhhh!!! Che ridere, mi ero dimenticata di questa cosa!)
La scala a pioli è difficile da scalare, ma alla fine eccoci qui, sulla piattaforma sospesa tra i rami più alti di questo castagno che ora ci mostra il bosco con gli occhi di uno scoiattolo. La porta cigola, ne esce un profumo di patate arrosto e funghi porcini. Entriamo. Dario, il nostro caro libraio, ci ha preparato una cena speciale. Resti con noi?
Certo! Mi raccomando, se volete farmi felice: pasta al pesto e cheescake ai lamponi! E da bere un chinotto!
Breve biografia
Valeria Valenza nasce a Cagliari nel 1977.
Dopo la laurea in Decorazione presso l’Accademia di Aelle arti di Sassari parte alla volta di Bologna dove si trasferisce definitivamente nel 2007 dopo avere incontrato l’amore della sua vita!
Dal 2002 svolge laboratori creativi sia in Italia che all’estero.
I suoi libri vengono pubblicati, oltre che in Italia, in Iran, Inghilterra, America, Francia e Corea.
Il suo sogno nel cassetto sarebbe diventare una ventriloqua!
valeriavalenza.blogspot.it