E’ finalmente arrivata in libreria la nuova edizione de “La storia infinita” di Michael Ende ( citata anche nel consiglio di lettura “La porta” di Ji Hyeon Lee).
La nuova pubblicazione, sempre per Longanesi, è stata attesa da noi librai con molta gioia perché finalmente torna ad essere stampata in due colori, rosso e verde, proprio come nella prima edizione che, so per certo, molti di voi conservano gelosamente.
Ricordo, con un trasporto del tutto particolare, quando nell’inverno del 1985 – avevo sei anni – uscii dal cinema a dir poco estasiata dopo aver visto il film “La storia infinita” diretto da Wolfgang Petersen. Fuori dal cinema Raffaello imperversava una bufera di neve.
Mi innamorai letteralmente non solo del film ( tanto che il giorno dopo registrai la storia su una musicassetta…peccato averla perduta!) ma anche di Atreiu.
Ritagliai la sua foto da una rivista e la nascosi sotto al letto. Ogni tanto la andavo a vedere emozionandomi moltissimo alla vista di quel bambino dai capelli lunghi a cavallo del suo Fortunadrago.
Da allora, e fino ai dieci anni, tutti i miei giochi di fantasia vedevano come protagonisti me e Atreiu; il mio cane di peluche divenne Falcor e l’antagonista era sempre una bambina di nome Barbara ( mi perdoneranno tutte le Barbara, ma da piccola questo nome mi faceva pensare ad una personcina piuttosto dispettosa e malevola).
Dopo la visione del film al cinema, arrivó il libro. Mio padre mi caricó sulla sua bicicletta ( il sellino era di quelli attaccati direttamente alla canna), e mi portò in centro alla libreria Rinascita. Quel giorno comprammo non solo il libro di Michael Ende, ma anche il 45 giri con il singolo “Neverending Story” di Limahl ( che poi io canterò per anni dicendo “Wendi wendy Story” …sono sempre stata portata per le lingue) nel negozio di dischi in piazza Mazzini .
Mio padre mi leggeva il libro tutte le sere e io , devo confessare , non capivo un granché, ma mi piaceva moltissimo ascoltare quella storia. Di quel “non capire” conservo immagini molto suggestive, scene surreali in verde e in rosso: colonnati, paludi, strane creature, torri d’avorio…
Bisognerebbe essere un illustratore per dare vita con soddisfazione a quegli immaginari di me bambina.
Il libro mi fu letto anche una seconda volta, da mio Zio Lino, durante uno dei tanti Natali che trascorrevo a casa dei miei nonni paterni in Puglia. Mi presi la febbre quell’anno e lo zio mi faceva compagnia leggendomi di Atreiu e di Fucur mentre la luce della abat-jour (e la febbre) disegnavano nuovamente intorno a me mondi e creature fantastiche.
Oggi leggo il libro a nostro figlio. Lui ha sette anni ed è entusiasta di questa lettura. Ogni tanto mi chiede di leggere lui stesso qualche pezzo; io gli cedo il libro volentieri. Giulio legge qualche paragrafo – con un po’ di fatica perché la prosa di Ende è ricca e complessa – poi mi restituisce il libro dicendomi “Vai avanti tu adesso che sono curioso”…se fosse per lui potrei leggere tutta la notte.
Mi chiedo quali immaginari si stiano formando nella sua mente e se in parte siano uguali a quelli che abitavo io alla sua stessa età.
Lui contrariamente a me però, si arrabbia quando Michael Ende lascia in sospeso la trama scrivendo:
“…ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta”.
Anche mio figlio ama il film ( …e appassionato dei sequel com’ è, si arrabbia nello stesso modo per la frase conclusiva della pellicola “Ma questa è un’altra storia… “). Certo, ha molte imprecisioni il film rispetto al libro e le atmosfere risulteranno molto diverse rispetto a quelle descritte da Ende, ma io trovo che nella sostanza sia del tutto fedele allo spirito della storia (non la pensò allo stesso modo Michael Ende che detestò la pellicola di Wolfgang Petersen).
Personalmente lo consiglio volentieri ai bambini di oggi perché quando una storia è tanto potente puó trovare modi differenti di arrivare a noi senza tradire davvero il cuore di una storia.
Ma più di ogni cosa consiglio di leggere questo libro indimenticabile e stupendo, soprattuto perché molti lettori ignorano che ne “La storia infinita” esista una seconda parte, altrettanto bella, che vede protagonista Bastiano Baldassarre Bucci e i suoi desideri.
Una parte intensa e incredibilmente attuale tanto quanto la prima: se infatti nella parte più conosciuta Mork asserisce che il Nulla dilaga laddove le persone non credono più a niente e trasformano i sogni in bugie cadendo vittime del loro stesso vuoto, nella seconda parte Michael Ende racconta di quanto sia, di contro, fallace cedere costantemente ai propri desideri e ai propri sogni perdendo il contatto con la realtà e con i nostri ricordi.
Vi consiglio anche di ascoltare il podcast in cui Luisa Mattia racconta per Radio 3 “La storia infinita” di Michael Ende.
Natale è il momento perfetto per regalare ai vostri figli e ai vostri nipoti l’edizione in rosso e in verde ( anche se purtroppo la copertina non è rilegata in stoffa rosso rubino con impresso l’Aurin).
Sempre di Michael Ende potete leggere “Momo” ( Longanesi), “La terribile banda dei tredici pirati ” ( Salani), “Le avventure di Jim Bottone” ( Salani) e “La notte dei desideri” ( Salani).
Se invece siete coraggiosi e volete scoprire un Michael Ende inquietante e misterioso, vi consiglio la raccolta di racconti “Lo specchio bello specchio” ( Tea) in cui Michael Ende dà prova di una scrittura potente e immaginifica dando vita ai quadri di suo padre, Il pittore surrealista Edgar Ende.
Tutti questi libri li trovate a Radice-Labirinto.