La fretta è la peggior nemica della concentrazione e del buon umore. Lo sanno bene gli adulti che identificano nella fretta una delle maggiori cause di stress. Allora c’è da chiedersi come mai, anche in vacanza, sentiamo i genitori spronare i figli ad essere veloci, pronti ed efficienti. Lo scivolo è un gioco che prevede rapidità e prontezza di riflessi, ma nulla di tutto questo ha a che fare con la fretta che è invece l’espressione di una velocità convulsa che spesso rincorre un’ideale di perfezione ed efficienza quasi mai raggiungibili.
Tutto e subito, presto e bene.
Per paradosso penso che persino il gioco più veloce nasca da un bisogno di estrema lentezza. La lentezza di godersi la vita, l’attimo in cui è la felicità a determinare lo scorrere del tempo, il respiro che asseconda il fluire del sangue e il battito del cuore.
Non importa se i bambini sono affannati, sudati e pieni di parole, mentre giocano essi esprimono la volontà di assecondare desideri, emozioni e sentimenti ed è per questo che, a dispetto della sensazione che quando ci si diverte il tempo scorra più veloce, essi sono alla costante ricerca di una lentezza, di una dilatazione temporale che gli possa permettere di esprimersi.
Quando i genitori urlano di sbrigarsi a scivolare, di togliersi da davanti allo scivolo, di salire in fretta le scale “e fai presto che ci sono gli altri bambini” “e spostati che se no ti saltano addosso” “e non vedi che stai bloccando la fila”… non fanno che interrompere continuamente un processo conoscitivo della realtà che ha bisogno di tempi e modi rilassati e tranquilli. Introducendo la fretta come sinonimo di efficienza, gli adulti spingono i bambini a trasformare continuamente il loro gioco in una prova di valore e a subire fin da piccoli l’ansia da prestazione che per nessun motivo dovrebbe appartenere alla dimensione ludica. Diversa cosa è se sono gli altri bambini a proporre un gioco di sfida o competitivo, ma in questo caso l’ansia sarà di tutt’altra natura.
Se un bambino è più lento di un altro, blocca la fila o impedisce ad un compagno la discesa sullo scivolo che cosa potrà succedere mai?
Come abbiamo già avuto occasione di vedere i bambini sanno autoregolarsi perfettamente e nel giro di qualche minuto anche la situazione più complicata troverà una soluzione che nelle sue modalità avrà rispettato la sensibilità di tutti. Certamente ci sarà chi brontolerà, chi non sarà soddisfatto del risultato finale, ma la parola o il gesto di un altro bambino, per quanto a volte possa essere deciso o sgarbato, risuona nei bambini con maggiore potenza rispetto a quello di un adulto. Al genitore il compito di intervenire quando occorre saggezza e diplomazia e una voce fuori dal coro capace di riportare l’armonia.
Gli interventi per indicare come si fa o come si dovrebbe fare o per accelerare i tempi sono sempre fuori luogo e mettono in pericolo i bambini più che le scale o le ripide discese.
Questo post fa parte della serie UN MATERASSO ROSSO. Per leggere i post precedenti:
Un materasso rosso
Un materasso rosso #2
Genitori invadenti? #1 Tutti in fila!
Genitori invadenti? #2 Divieto di sosta
Genitori invadenti? #3 Alla rovescia
Genitori invadenti? #4 A modo mio
Genitori invadenti? #5 e #6
3 pensieri su “Genitori invadenti? #7 Corri topolino!”
Accidenti quanto e’ vero tutto quello che scrivi!!!! Prometto di cercare di usare la parola “sbrigati” il meno possibile…