Scrivere per i bambini
l’infanzia è sfuggente, multiforme. Un conto è ricordarla, un altro scriverne e un altro ancora, il più difficile, è raccontarla ai bambini da un punto di vista che non renda la storia e l’autore finti o ingenui.
l’infanzia è sfuggente, multiforme. Un conto è ricordarla, un altro scriverne e un altro ancora, il più difficile, è raccontarla ai bambini da un punto di vista che non renda la storia e l’autore finti o ingenui.
Ormai è nota la mia posizione sui libri e sugli albi “a tema” (per chi volesse approfondire segnalo i seguenti articoli: […]
Non si può più sopravvivere con la sola vendita del libro al dettaglio, a meno che la libreria non sia consolidata da anni e si trovi su una piazza favorevole. La libreria come bottega è diventata un’idea romantica, e questo vale specialmente per le librerie nate negli ultimi 5 /7 anni. Le librerie nate nell’era di Fb.
Ritengo che un quadro complessivo sul panorama dei blog e dei siti italiani che si occupano di libri per bambini e ragazzi, possa essere molto utile a me, ma anche ai miei lettori.
Come deve essere una buona recensione di un libro, e nello specifico, di un libro per bambini? Questa domanda è direttamente collegata all’articolo precedente perché ritengo che una recensione potrebbe spalancare nel lettore un nuovo orizzonte critico e aiutarlo a individuare un buon libro senza per questo sostituirsi al suo sguardo.
Insomma, mi pare che i libri con una morale siano alla fine solo meglio camuffati e i cataloghi offrono ancora – forse in modo inconsapevole? – libri con questioni precise che evidentemente si reputa debbano essere incontrate o affrontate dal bambino che legge una storia.
Per sua stessa natura, il margine ti pone continuamente davanti al confine in cui si è scelto di sostare, ti impone di restare vigile rispetto a tutto ciò che succede dentro e a ciò che succede fuori senza sentirsi mai parte dell’una o dell’altra terra.
Beatrice Alemagna ha messo a fuoco nei miei pensieri una riflessione più ampia intorno al tema del bambino nella natura, un argomento quanto mai attuale non solo nella letteratura, ma in tutti gli ambiti che riguardano l’infanzia: dalla pedagogia all’alimentazione, dall’arredamento al tempo libero, dai giocattoli all’igiene.
Se durante l’infanzia, qualcuno ha narrato per noi una fiaba sarà poi molto più facile riscoprirsi narratori e riaccendere la fiamma del proprio focolare domestico, perché qualcosa di estremamente potente si imprime nell’immaginazione, un incanto che travalica il tempo e sa riemergere quando richiamato.
Essendo questa una bibliografia di confronto tra libri sul tema della maternità, mi vedo in un qualche modo costretta ad esplicitare alcuni significati della storia di Ipcar Dahlov, per far sì che il testo aderisca ad una visione precisa, quella cioè del rapporto tra due fratelli. Anche se tale interpretazione non è estranea alla storia, qualora voi decideste di proporla al bambino in un particolare periodo della vita quale l’attesa di un fratello, vi consiglierei di farlo con leggerezza e fiducia, lasciando che il racconto compia il suo percorso a livello intuitivo.