Cari amici,
benvenuti in questo giardino.
Radice-Labirinto spalanca la sua porta al vento e lascia che i suoi ormai lunghissimi pothos varchino la soglia per tracciare un sentiero nella città.
E’ una porta segreta, quella della libreria, che aprendosi con la chiave della vostra immaginazione può portarvi ovunque vogliate.
Luogo d’elezione è per noi, da sempre, il giardino.
Un giardino per essere tale deve essere recintato, deve segnare il confine tra un dentro e un fuori, può contenere ciò che è selvatico, ma rimane nel suo insieme uno spazio dove la natura è domata dall’uomo.
Eppure non ci sentiamo prigionieri dentro ad un giardino perché per una volta, la mano dell’uomo è quella dell’uomo saggio, è la mano del giardiniere.
Il buon giardiniere è invisibile.
Conosce i nomi delle piante, ne intuisce gli andamenti, prevede i colori dei fiori, sa dove nidificano le ghiandaie, disegna sentieri e intreccia i rami degli alberi, ma la sua presenza si confonde tra il folto della vegetazione.
Guidata dal giardiniere, la natura inventa nuove storie, lascia respirare i fiori più delicati, ospita animali venuti da lontano e disegna imprevedibili geometrie.
Le mura di un simile giardino scompaiono così come sparisce la copertina e il limite della pagina quando leggiamo un libro in cui le parole si intrecciano ad arte.
L’albo illustrato è per noi come un giardino.
L’illustratore il suo giardiniere. Lo scrittore è l’humus, la terra fertile in cui far nascere storie e parole che possano portare frutto e semi.
Ci sembrava dunque questo il luogo ideale dove incontrare i nostri ospiti, dove porre loro poche domande significative sul loro lavoro, la loro poetica e su quel particolare sentire che rende straordinari molti degli albi che noi più amiamo.