Se c’è una cosa che da sempre mi affascina è immaginarmi i volti delle persone a cui i libri vengono dedicati.
Laurent Moreau ha dedicato “A che pensi?” a sua nonna Marie-Ange.
Che viso avrà? Sarà una nonna avventurosa che viaggia per il mondo o una nonna da torte e biscotti che canta stendendo il bucato? Avrà i capelli corti o raccolti in una morbida cipollina fermata da due mollette sottili?
Se qualcuno potesse leggere i miei pensieri in questo momento o meglio ancora dipingerli, potreste vedere nel palcoscenico della mia mente due nonnine sedute ad un tavolino da tè, una con in mano la mappa della Cina e l’altra che gentilmente offre dei teneri pasticcini.
Vi piacerebbe poter vedere i pensieri? Ecco allora che il libro di Orecchio Acerbo che ha vinto quest’anno la menzione speciale del premio Andersen come “Miglior libro fatto ad arte”, vi porta nel mondo segreto nascosto dietro agli occhi.
Vi sembrerà sfogliando le belle pagine di questo albo illustrato che i pensieri abbiano un suono e un colore. In verità ho sempre creduto che le immagini e le sensazioni che si susseguono nella nostra mente avessero una qualità, una sfumatura speciale.
Già Gianni Rodari con il racconto “Giacomo di cristallo”, una delle storie de le “Favole al telefono”, aveva immaginato un bambino i cui pensieri fossero visibili: le bugie sono veloci palle di fuoco che attraversavano la mente e i pensieri freschi allegri pesciolini guizzanti.
Laurent Moreau ci dice invece che “Maria è terribilmente gelosa” e basta sollevare la finestra di carta per scoprire che nella sua testa si attorcigliano serpenti velenosi e arrabbiati.
Per fortuna “Mattia è semplicemente felice” e guardando tra i suoi pensieri lo vediamo spensierato su una bicicletta ad inseguire il vento e il volo degli uccelli.
“A che pensi?” è un albo illustrato che non finisce nell’ultima pagina perché dopo averlo chiuso ti verrà spontaneo cercare di indovinare gli stati d’animo delle persone che incontrerai e forse ti verrà voglia di dipingere i tuoi stessi pensieri. Questo libro ti invita a guardare dentro di te alla ricerca di un’immagine che sia in grado di fare il punto della situazione, capace di regalarti una sintesi delle tue emozioni o delle tue sensazioni. Che forma ha l’allegria? E l’amore? Che colori ti attraversano mentre pensi alle passeggiate estive o ad una giornata malinconica?
C’è un dipinto di Renè Magritte che ritrae un uomo di spalle di fronte ad uno specchio. Sulla superficie lucida dello specchio non si vede tuttavia il volto dell’uomo, come sarebbe logico, ma di nuovo la sua immagine di spalle.
L’effetto è straniante e inquietante, ma dopo aver sfogliato l’albo di Laurent Moreau ho ripensato a questo quadro con la voglia di sollevare la superficie della tela per vedere i pensieri dell’uomo allo specchio. Quante persone ci passano accanto e di loro percepiamo solamente un alone di mistero? Cosa succederebbe se potessimo gettare, per un attimo, lo sguardo in fondo ai loro occhi?
“Elena a volte ha bisogno di stare da sola” e mentre desidera quiete e silenzio si vede sorridente su una spiaggia a contemplare l’oceano mentre il vento le soffia tra i capelli e sui vestiti. Io penso a te che leggi queste righe e guardando tra i tuoi pensieri ti vedo seduto su una comoda poltrona mentre sfogli questo libro e immagini nuove storie da raccontare…