È un albo delicato che traduce in parole e in immagini il silenzio dei timidi, il passo leggero degli introversi, lo sguardo amorevole di chi si pone domande diverse.
Non è da tutti accogliere l’altro, trovare una chiave: ci vuole pazienza e bisogna saper cogliere i segnali, seguire un’idea che si accende come una lampadina.
Una cornetta del telefono – di un vecchio telefono – immersa in un acquario.
Il museo della scienza invita ad ascoltare i pesci. Muto come un pesce, si dice. Eppure i pesci hanno un loro linguaggio, se li si ascolta, si mandano perfino messaggi d’amore.
Alcuni bambini sono pesci: non sassi, fermi e immobili, e nemmeno semi che prima o poi germoglieranno. Sono pesci. Pare che non ci sia niente da aspettarsi da un pesce. Tra tutti gli animali domestici Il pesce è considerato il più innocuo, quasi inutile. Il pesce sembra vivere ai margini della nostra immaginazione perché semplicemente è. Tutti pensiamo di conoscere la sua esistenza, specie se vive in un acquario. Cosa farà mai un pesce?
La storia scritta da Silvia Vecchini e illustrata da Sualzo ed edita da Topipittori, ci dà solo una risposta, e la risposta è alquanto inaspettata: il pesce telefona agli amici.
E quindi chi sono gli amici di un pesce? A parte Peregrin, protagonista di un altro bellissimo libro di cui presto vi parlerò, gli amici dei pesci sono bambini attenti.
Voi lo siete?