“Peregrin si addormenta e fa un sogno:
cammina in una strada
con le case storte, rosse, blu
e macchiate di ombre.
Strano! Tra le mani tiene un vaso di vetro
nel quale un pesce di nome Nickeling
gira in tondo, sale e scende.”
Il viaggio sul pesce è il racconto di un sogno straordinario.
Per gli antichi greci la via onirica straordinaria consentiva l’accesso ai mondi dello spirito, e non vi è dubbio che Peregrin, il protagonista del libro, approdi in un paese governato dalle leggi del cuore. E se il sogno ordinario può essere una banale rielaborazione delle esperienze diurne o una rivisitazione del passato, il sogno straordinario apre l’accesso a un altro livello di coscienza e diventa via iniziatica.
Ma in questo cammino evolutivo verso il Bene, se siamo deboli e timorosi, abbiamo bisogno di aiutanti, specialmente quando i tempi sono oscuri e le case sono macchiate di ombre.
Gli antichi davano a questo aiuto eccezionale il nome di un dio messaggero: Ermes. Ermes è l’anghelos, il tramite o ponte tra il mondo degli dei e quello degli uomini, tra la verità che già possediamo e una verità di ordine superiore.
Nel buddismo tibetano, il cambiamento viene chiamato bar-do, ponte, in quanto il nuovo stato dell’essere consente il passaggio da una condizione a un’altra.
Anche il sogno è considerato un bardo perché sognando noi possiamo evolvere; e ugualmente un bardo è l’intera vita, come ponte tra due stati a noi ignoti: il mistero che era prima e quello che verrà poi.
Il messaggero, l’elemento mercuriale nel libro illustrato e scritto da Tom Seidmann Freud, nipote di Sigmund Freud, è un pesce, il cui nome è Nickeling.
Nella postfazione di questo libro pubblicato per la prima volta a Berlino nel 1923 e ora giunto in Italia grazie alla casa editrice Topipittori, si può leggere che la stesura de “Il viaggio sul pesce” racconta il cammino verso una società utopica come risposta agli orrori della Grande Guerra. Si legge anche che Martha Gertrud Freud, in arte Tom, pedagogista e artista illuminata, scrisse il racconto nel 1922 in occasione della nascita della figlia Angela, ma che dedicò il libro al fratello Tom, morto per annegamento a diciotto anni nel 1923. La vita dunque è la matrice di questo racconto, ma l’acqua – elemento in cui dimora il pesce Nickeling – e il sogno sembrano la risposta al desiderio di una rinascita e di una nuova esistenza.
In molte tradizioni il pesce rappresenta una peculiarità dell’energia cosmica: secondo la mitologia giapponese, la terra è un enorme pesce che abita nelle acque del mare.
Nelle isole orientali dell’Oceania il pesce trasporta il sole di notte percorrendo la sua strada posta nel mare.
In Cina e in India il pesce è il simbolo dei bambini e di una nuova nascita, e proprio per questo utilizzato durante i riti funebri. Il pesce infatti, muovendosi nell’acqua, fonte di fertilità, può essere interpretato come immagine di vita e di rinnovamento, ma possiede anche un carattere ctonio, perché abita il mondo abissale. Come il dio Ermes il pesce è uno psicopompo, ovvero un traghettatore di anime. Il pesce è matrice di vita nuova, è nuova via. Per questo, nelle Catacombe, il Cristo è disegnato come un pesce perché è colui che porta ‘l’acqua della salvezza’, ‘l’acqua della vita’, ‘la nuova nascita’, quella che avviene dalle acque della trasformazione spirituale.
Peregrin, il sognatore, in quanto bambino è ancora vicino ai confini di ciò che era prima, dell’indefinito prima di noi. E se i sogni dei bambini sono spesso particolarmente vividi e potenti, quello di Peregrin è addirittura un sogno straordinario. Il pesce Nickeling lo conduce in un paese governato da bambini, dove non esiste il denaro, dove nessuno vuole oziare perché le mani sono abili e il cuore generoso, dove andare a scuola significa continuare a meravigliarsi del mondo intorno a noi, dove tutti hanno diritto a una casa e a una tavola imbandita. Il pesce Nickeling è il guardiano del sogno e quindi della soglia, e come tutti i guardiani custodisce i confini, ma è anche capace di traghettare gli audaci verso un mondo migliore; ma come tutti i guardiani è anche facile all’ira e rimprovera Peregrin quando il bambino lo richiama dalle profondità oceaniche; ma Peregrin, dal cuore puro e leggero, lo rassicura e lo ringrazia per averlo condotto in un paese tanto bello. Allora
Per la gioia, il pesce balla fra le onde del mare
con la sua coda.
I suoi occhi brillano
e si direbbe che stia ridendo;
Il libro di Tom Seidmann Freud ci racconta che la vita è evoluzione.
Evolvere vuol dire approfondire il nostro rapporto con la realtà, e se questo significa sognare un mondo migliore raggiungibile solo cavalcando un pesce dalle squame rosse e dorate, allora il sogno, che non è ancora del tutto reale, va attraversato. Al paese di Peregrin si arriva passando da una serie successiva di trasformazioni, andando dalla materia allo spirito. L’evoluzione è andare dall’ego al noi, dalla frazione al tutto, dalle apparenze alle essenze, in un avvicinamento progressivo alla realtà dentro di noi e fuori di noi, in una presa di contatto continua con la verità. Dal nome della rosa alla rosa; da sognare a vivere.
E se parlare di democrazia e progresso non è ancora democrazia e progresso, così come parlare di amore non è ancora amore, la scrittura e la poesia sono espressioni di libertà, un modo per raggiungere una consapevolezza profonda esattamente come il sogno è capace di farci approdare ad uno nuovo livello di coscienza.
La scrittura come il sogno, in quanto espressione simbolica, è la manifestazione dell’invisibile nel visibile, la traccia percettiva che mi guida avanti “che ha dentro il passato e il futuro”. Il racconto è dunque una modalità speciale di conoscenza perché simbolo, mito e immagine appartengono alla sostanza della vita spirituale e ci possono informare che c’è un altro modo di pensare e vivere, un modo che comunica con la realtà profonda e si espande armonicamente in essa.
Scrive Tom Seidmann Freud:
I sei amici sono seduti nel prato
leggono e imparano con piacere
dai bei libri illustrati.
E’ bello
conoscere il nome delle cose,
le forme, i numeri,
la vita degli animali e delle piante!
Dunque sediamoci con in mano questo straordinario albo illustrato, a nostro avviso il migliore del 2017, e assaporiamo “la musica dolce delle parole” perché le parole in questo libro sono preziose e bellissime, godibilissime ad alta voce e dolci sul cuore.