Dall’articolo precedente può emergere la domanda:
Chi può scrivere di libri?
Forse la risposta più semplice, e in parte anche la più rincuorante, è che tutti possono scrivere di libri. Il punto, a mio avviso, non è chi, ma come.
Interrogarmi sulla scrittura e sulla qualità di una recensione mi ha posto nella condizione scomoda, ma altrettanto stimolante, di una valutazione oggettiva del mio lavoro. Devo ammettere che la tentazione, quando si fa una simile ricognizione, è quella di cancellare tutto ciò che sentiamo non rappresentarci più.
Tuttavia ci si rende presto conto che un cammino non sarebbe tale se non contemplasse un inizio, le battute di arresto, le spinte in avanti, le felici intuizioni e, appunto, le ricognizioni. Voglio dire che forse nulla come la scrittura racconta di noi, dei nostri cambiamenti, dei nostri ripensamenti.
Quindi anche io, che non sono di certo un’accademica, mi chiedo in quale modo e sotto quale veste possa scrivere di libri per bambini; e sebbene abbia studiato a lungo la letteratura per l’infanzia e abbia a che fare con i libri tutti i giorni dell’anno, non mi vorrei davvero definire un’esperta: in primo luogo perché non sono e non sono mai stata una bibliofila, e in secondo luogo perché l’appellativo esperta stride fortemente con il mio essere una libraia in continua ricerca. Ecco, una libraia appunto, ed è proprio in questa veste che oggi curo la rubrica “Consigli di lettura”.
Arrivare a questa conclusione diventa importante perché mi permette di dialogare in modo trasparente con il mio lettore, e mi consente di disegnare con chiarezza sulla mappa del blog un nuovo crocicchio. Già altre volte, nel corso degli ultimi quattro anni, mi sono chiesta come dovesse essere una buona recensione, ma ogni passo in avanti porta a nuove riflessioni e così ora, giunta a questo nuovo snodo, mi accorgo di quanto sia necessario non solo osservare il mio lavoro, ma anche il lavoro svolto da altri colleghi.
Ritengo infatti che un quadro complessivo sul panorama dei blog e dei siti italiani che si occupano di libri per bambini e ragazzi, possa essere molto utile a me, ma anche ai miei lettori.
Confrontarsi con diversi stili di scrittura, con più sguardi e con più poetiche, allena il senso critico e ci fa diventare lettori più attenti e quindi più selettivi.
Ecco quindi qui di seguito i siti e i blog che, a mio avviso, sono i più interessanti nel panorama italiano.
- Gavroche è un pozzo inesauribile di rimandi e di incursioni colte nel mondo della letteratura e delle arti. Le recensioni di Elisabetta Cremaschi sono di altissimo livello, così ricche che anche rilette a distanza di mesi ti portano sempre su nuove strade. Anche se Elisabetta Cremaschi dedica molti approfondimenti alle illustrazioni dei libri recensiti, il suo approccio è più letterario, l’esegesi dei testi emergono potenti e nulla è mai lasciato al caso, nemmeno la più piccola sfumatura lessicale. Forse delle recensioni di Elisabetta Cremaschi si potrebbe dire che siano molto dense rispetto ai libri in questione, come se ci fosse un surplus d’informazione che il libro stesso non sapeva di contenere, e di certo un approccio così prezioso e cesellato può scoraggiare un lettore alle prime armi, ma per come la vedo io, Gavroche è un sito in grado davvero di affinare il sentire del lettore.
Si potrebbe dire che le pagine di Elisabetta Cremaschi siano “difficili”, ma ritengo stia al lettore decidere se cimentarsi o meno con un articolo, sapendo che a volte confrontarsi con qualcosa di nuovo comporta una fatica, spesso poi ricompensata da grandi soddisfazioni. Tuttavia è anche vero che chi vuole avere una bibliografia spendibile nell’immediato o essere aggiornato sulle novità, potrebbe sentirsi respinto da Gavrosche – che dal canto suo non fa dell’aggiornamento costante un suo punto di forza – ma andare alla ricerca di piattaforme più “facili” e più “alla mano”, rischiando però di incappare in un mare magnum di recensioni sentimentali e approssimative che posso dire, dalla mia esperienza di libreria, influenzano non solo le scelte del lettore, ma anche le linee editoriali di molte case editrici [esempio banale: un libro che parla di inclusione sociale o della battaglia per la parità dei generi sessuali avrà nelle piattaforme virtuali un’eco enorme, producendo recensioni e commenti a non finire, recensioni che probabilmente contribuiranno a influenzare le scelte editoriali dei mesi successivi… Si pensi a “Storie delle buonanotte per bambine ribelli” e ai libri che ne sono seguiti o ne seguiranno: “Storie e vite di super donne che hanno fatto la scienza” (Salani – uscito a fine ottobre); “Cento racconti per bambini coraggiosi” (Electa Kids – già edito)]. - Tra i tanti siti che contribuiscono a una divulgazione del libro per bambini e che si prefiggono un accesso più o meno facilitato al mondo dell’editoria per ragazzi, uno spicca per qualità e competenza: “Lettura candita” di Carla Ghisalberti, un blog intelligente che, attraverso un linguaggio schietto, offre una buona scelta di libri, aggiornamenti settimanali, riflessioni interessanti, e qualche coraggiosa annotazione, data con garbo e discrezione, per mettere in evidenza, quando necessario, delle piccole imperfezioni. Se pur in misura minore, Carla Ghisalberti e le sue collaboratrici recensiscono anche libri di narrativa, e questa è certamente una qualità da non sottovalutare. Il sito di “Lettura candita” è diviso in varie sezioni per fasce d’età.
- Un blog di grande interesse trovo sia Cartastraccia, curato dalle fondatrici Leyla Vahedi e Cora Presezzi. Sul loro sito si legge: “L’Associazione Cartastraccia ha come obiettivi principali la valorizzazione e la promozione della cultura e del sapere pratico. Si impegna in particolare ad avvicinare giovani e giovanissimi alla lettura e all’uso delle biblioteche, a diffondere la conoscenza e il piacere di attività artistiche, artigianali (teatro, musica, fotografia, stampa, lavorazione della carta) e multimediali.” Gli articoli su questo blog sono scritti molto bene, sono ricchi e sempre puntuali, forniscono brevi ma curatissime bibliografie e lasciano nel lettore la voglia di indagare ancora gli argomenti via via trattati. Argomento principe della ricerca di Cartastraccia è la fiaba, seguito dal teatro e dall’indagine approfondita di alcuni autori e illustratori.
- Un altro sito degno di nota per chi volesse capire cosa sia nello specifico un albo illustrato e su come si possa scrivere e intavolare un’analisi approfondita sul linguaggio delle immagini, magari ripercorrendo la storia di autori e illustratori, è “Le figure dei libri” di Anna Castagnoli.
Per questo sito non si può parlare in senso stretto di recensioni, ma non vi è dubbio che l’approccio di Anna Castagnoli abbia influenzato non poco il modo di parlare dell’albo illustrato negli ultimi anni. Questa considerazione ci dice anche un’altra cosa molto importante nel panorama dei blog che si occupano di editoria per ragazzi, ovvero che la maggior parte delle recensioni è oggi dedicata all’albo illustrato.
E qui il discorso potrebbe aprirsi a nuove domande: perché si recensiscono prevalentemente albi illustrati? In che modo il fenomeno dei blog dedicati ai libri per bambini è legato al boom di questo genere letterario? Forse perché l’albo illustrato risulta più facile e immediato da commentare? E se sì, perché? Per il tipo di storie che veicola? Perché, per esempio, si trovano tante recensioni di Che rabbia di Mireille d’ Allancé e pochissime su L’estate di Garmann di Stian Hole?
Per dare risposte non scontate a queste domande vi basterà leggere con attenzione gli articoli di Anna Castagnoli, da cui si deduce che la decifrazione del linguaggio dell’albo illustrato non è per niente banale o facile. I testi di Anna Castagnoli, sempre chiari e godibilissimi, spingono il lettore a un’analisi approfondita del rapporto testo/immagine che porta a sua volta alla luce riflessioni interessanti.
L’analisi di Hansel e Gretel di Susanne Jansenn, per esempio, mi pare abbia segnato un passaggio importante nel panorama delle recensioni degli albi illustrati (per un certo periodo la lettura di quel testo influenzò anche il mio modo di vedere l’albo – si veda a tal proposito la recensione de Il compleanno di Pierre Mornet), ma rimasi molto colpita nel leggere che la Jansenn stessa disse che Anna Castagnoli aveva visto cose che nemmeno lei sapeva di aver preso in considerazione mentre illustrava la fiaba dei Fratelli Grimm.
Quindi mi sono chiesta: è giusto che la critica intavoli un discorso maieutico con l’arte rischiando che poi l’analisi di un libro diventi un viaggio in cui chi scrive sembra seguire più le proprie percezioni che l’opera? E questo rischio c’è anche con le recensioni?
Devo ammettere che proprio in virtù di queste nuove domande, de “Le Figure dei libri” preferisco gli articoli di approfondimento su autori e illustratori piuttosto che le analisi di libri specifici che, sebbene molto affascinanti, arrivano spesso a conclusioni forse troppo personali e un po’ azzardate. - Segnalo anche il blog dei Topipittori, dove il lettore non approderà per leggere recensioni sulle novità del panorama editoriale italiano (le recensioni presenti sul blog si riferiscono quasi esclusivamente ai libri della Casa Editrice), ma per trovare un’interessantissima rassegna di post sui temi dell’infanzia, delle immagini e della scuola, scoprendo eventi e iniziative degne di nota, reportage su libri e mostre, saggi sulla poesia e rubriche a cura dei lettori.
- Trovo di particolare rilievo gli articoli che Giovanna Zoboli, curatrice del blog dei Topipittori, scrive per la rivista Doppiozero: articoli densi e bellissimi su fiaba, illustrazione e sui linguaggi dell’infanzia.
Il sito di Doppiozero poi offre articoli interessantissimi sulla letteratura in genere. “Collaborano a doppiozero oltre 900 scrittori, critici, giornalisti, ricercatori, studiosi di diverse discipline, in un ecosistema che riunisce intellettuali di fama, giovani autori e studiosi affermati.” Sempre sul loro sito si legge: “Vogliamo mettere il rinnovamento culturale al centro del dibattito, come valore capace di spingere il cambiamento in una direzione democratica e in cui sia fondamentale rispetto per il lavoro e la dignità di chi lo svolge. Il contenuto non prima della forma, ma nella forma migliore possibile per arrivare a più persone, per arrivarci prima e in maniera chiara ed efficace.” […] “Doppiozero propone ai suoi lettori uno spazio aperto di idee, un luogo per l’approfondimento, la scrittura e l’elaborazione di progetti culturali innovativi. Per costruire una comunità capace di sfidare criticamente i conformismi contemporanei. Per un futuro diverso, e non per pochi.”
Segnalo ora alcuni blog che rispetto ai siti citati sopra offrono un approccio alla letteratura per l’infanzia più semplice e risultano quindi, per così dire, più “alla mano”.
- Scaffale Basso di Maria Polita è un sito sempre molto aggiornato, qui le novità non si fanno attendere a lungo, sebbene si percepisca una selezione delle opere recensite. Maria Polita parla principalmente degli albi che passano tra le mani dei suoi due lettori: un figlio di otto anni e un figlio di due. Questo, a mio avviso, rende le sue recensioni un po’ viziate, ma è certamente apprezzabile il fatto che l’autrice sia sempre stata molto onesta con il proprio lettore, dichiarando la sua poetica e il suo punto di vista fin dalle prime pagine del suo sito. Stare dietro alle novità non è cosa semplice soprattutto oggi che il mercato editoriale sforna libri a tutto spiano e forse di questa velocità Scaffale basso risente un po’ a livello di scrittura e di approfondimento, ma sicuramente è un sito che offre una panoramica davvero ampia degli scaffali di una libreria. Da non trascurare il fatto poi che Maria Polita fa spesso incursioni all’estero.
- Il blog de “Le galline volanti” di Silvia Sai e Ada Francesconi, è un sito di recensioni e non solo (trovate diverse rubriche) che si sta definendo piano piano. Come per Scaffale Basso il focus è certamente il bambino: il bambino inteso soprattutto come lettore e come principale destinatario di una ricerca editoriale attenta sia alle tematiche (in particolare a quella dell’inclusione sociale) sia alla qualità del linguaggio dell’albo illustrato. I toni delle Galline Volanti sono accoglienti e morbidi, nei testi si respira un’atmosfera domestica e le recensioni fanno spesso riferimento a episodi familiari. Un sito che mi sembra si prefigga, nei toni e nei modi, di muovere il senso critico di molti gruppi privati di madri appassionate di libri per bambini e che vede in questi consessi virtuali il proprio pubblico di riferimento. Penso che la coerenza di visione vada sempre premiata perché definisce non solo la modalità più consona alla comunicazione, ma anche la scelta dei libri da recensire.
- Non è un sito, ma un profilo personale, quella di Sonia Basilico, che, sporadicamente, su Fb recensisce alcuni selezionatissimi libri con brevi, ma puntuali annotazioni, che se da un lato traducono i pensieri brillanti dell’autrice, dall’altro lasciano trasparire una velata acrimonia verso una certa letteratura per l’infanzia. Recensioni pungenti e impegnate quindi, quelle di Sonia Basilico, che non si preoccupano di guadagnarsi un pubblico. Sarà forse per questo che l’autrice le pubblica su Fb e non su un blog personale, dove però, ahimè, non rimangono visibili a lungo, dato che i profili privati per costituzione – molto più delle pagine commerciali – hanno una memoria storica breve e difficile da recuperare.
- Sulla rivista on-line “Libricalzelunghe” si possono trovare belle analisi di libri che se da un lato non si possono definire vere e proprie recensioni, hanno il pregio di disegnare approfondimenti interessanti sulla letteratura per l’infanzia. Gli articoli ruotano intorno a temi via via differenti, il che fa di Libricalzelunghe una rivista molto appetibile per insegnanti e appassionati; tuttavia, può accadere che la divisione per tematiche, renda la lettura un po’ asfittica e rischi di piegare ai propri scopi le analisi dei libri presi in considerazione. Inoltre, essendo una rivista a più mani (da un lato certamente una risorsa) la qualità degli articoli non è sempre omogenea e la necessità della divulgazione mi pare a volte prevalere sulla ricerca e sugli approfondimenti, dando a Libricalzelunghe un aspetto ancora poco coerente, ma credo che la rivista, ancora molto giovane, avrà tempo di mettere a fuoco una linea editoriale più puntuale.
2 pensieri su “Chi può scrivere di libri?”