Ci sono estati più importanti di altre.
A nessun’altra stagione è dato il privilegio di diventare nei nostri ricordi un condensato di vita, avventura, spensieratezza e audacia quanto l’estate.
Forse perché si è liberi finalmente dal monotono ripetersi del quotidiano, o perché il sole ci chiama fuori, invitandoci a vivere pienamente ogni respiro.
Leggendo Il piccolo regno di Wu Ming vi troverete fianco a fianco con quattro bambini, capaci ancora di tradurre i segni invisibili della natura, di parlare agli animali, di comprendere i gesti e i silenzi degli adulti forse più che le loro parole.
Nel piccolo regno circoscritto tra la casa, il villaggio, il bosco e il fiume di una campagna inglese a cavallo tra le due grandi guerre, si consuma una storia commovente di fratellanza e amicizia, sentimento quest’ultimo che nell’infanzia è potente quanto l’amore. L’amicizia sostiene i segreti e la paura che il protagonista, unico bambino dei quattro di cui non conosciamo il nome e che narra in prima persona, deve affrontare per superare la soglia magica che separa l’infanzia da una consapevolezza diversa delle cose e del destino.