Questo post segue I dilemmi di un libraio #1 e I dilemmi di un libraio #2.
Il terzo dilemma riguarda la temerarietà.
Ogni anno escono dai 30.000 ai 50.000 titoli di libri per bambini e ragazzi; a Radice-Labirinto ne trovate circa 3000 a scaffale. La selezione è dunque molto severa, anche se a me, a volte, pare addirittura troppo indulgente. L’editoria per bambini vede oggi nell’albo illustrato la sua punta di diamante, ma ad una così vasta produzione di immagini e parole corrisponde un mare di rottami che dilaga senza sosta. I rottami sono parole e figure mal assemblati, illustrazioni sghembe, parole vuote o eccessivamente zuccherose, fiabe scarnificate, rotoli di carta scadente, colle maleodoranti e perfino autori e illustratori fantoccio che come manichini senza nome stanno dietro ad albi non firmati, orfani.
Basta osservare lo scaffale “libri” di un centro commerciale per rendersi conto di cosa sto parlando. Eppure, credetemi, sono in molti a credere che quelli siano “i libri per bambini”.
Non è solo il colore squillante o la carta lucida a rendere il tutto così deprimente, ma la trascuratezza di ogni dettaglio: dalla storia insensata, alla rilegatura, dalle illustrazioni stereotipate alla mancanza di un autore che si prenda la responsabilità del suo libro. Tutto questo assicura al piccolo malcapitato lettore un tuffo nel tranquillo mare dei rottami della letteratura.
Bisogna essere coraggiosi per scrivere tutto questo? Forse sì, perché si rischia di passare per snob, intransigenti, spietati e perfino ottusi..
– Non vedete che ai bambini piacciono questi libri? Perché non capite e non la smettete di criticare una buona volta!- .
E bisogna essere coraggiosi per fare i librai militanti e continuare ad offrire libri ben fatti, curati, a cui una casa editrice ha voluto bene, a chi entra e ti dice “No, io cercavo qualcosa di più…bimboso!”.
Non mi soffermerò qui sulla parola bimboso perché a tale termine e ad altri simili legati al mondo dell’infanzia dedicherò presto un articolo a parte, ma sul fatto che quel mare di rottami detta legge sui gusti dei bambini.
I bambini cosa vogliono? Libri colorati, illustrazioni sgargianti, dove possibilmente non manchi nemmeno uno dei colori dell’arcobaleno, con storie facili, comprensibili, dove le fiabe siano accessibili nella loro epurazione, dove gli uccellini cinguettano, i principi sono azzurri e le rane portano occhiali e ombrellini.
Vi sto irritando, non è così?
E’ incredibile come citando degli stereotipi si precipiti inevitabilmente dentro ad un altro stereotipo e si rischi di passare per dei superficiali. E’ un gioco di specchi spietato e senza fine dove non vediamo nient’altro che noi stessi, in cui l’altro e il diverso sono banditi per il turbamento che provocano alla nostra visione del mondo. Ma è proprio questa la cosa che sta a cuore ad un libraio: la vostra visione del mondo.
Emily Dickinson scriveva “Nessuna nave può come un libro”. Se in libreria rischio il tutto per tutto, proponendovi testi che vengono ritenuti “difficili” è perché credo che il libro sia un mezzo magnifico sul quale viaggiare. Vi porta altrove, spalanca gli orizzonti, vi spinge dentro voi stessi e vi mette in dubbio.
Una nave scarsa non vi porterà molto lontano, naufragherà in quel mare di rottami e vi insegnerà a ingurgitare caramelle colorate, a strafogarvi di immagini televisive, a fare indigestione del superfluo finché non saprete più farne a meno. Una buona nave invece, vi porta lontano. Per farlo vi dovete fidare del suo equipaggio, delle sue parole, del colore delle sue vele, della risacca di alcune pagine e del maestrale di altre. Il libraio non è altro che un vecchio pescatore che ha navigato a lungo su quei mari d’avventura e che ora in porto si prende cura delle barche e dei suoi capitani coraggiosi.
E state attenti perché se vi offro una barca che a voi appare come una vecchia tinozza bucata, forse vi sto consigliando il viaggio più bello della vostra vita.
Vi conviene lasciare andare alla deriva quel libro pieno di arcobaleni che vi promette una traversata serena e tranquilla e saltare, con coraggio, dentro alla mia tinozza grigia.
Vento in poppa marinai!