Non saprei se definire questo romanzo un classico, ma certamente lo definirei un “porto sicuro”.
Italo Calvino scriveva in “Perché leggere i classici” (Mondadori 1995) che
“D’un classico ogni rilettura
è una lettura di scoperta come la prima”
e che
“Un classico
è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.
Chiamerei quindi classici, se vogliamo parlare in questi termini, romanzi come “Il giardino segreto”, “Mary Poppins” o “Pomi d’ottone e manici di scopa”, libri che forse non sono poi un porto così sicuro come quelli che si è soliti denominare con tale nome, ma che – sempre per dirla con Calvino – sono
“opere che provocano incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrollano di dosso.”
Ps. Scopri le altre edizioni de “Il giardino segreto” che custodiamo a Radice-Labirinto:
l’edizione preziosa tradotta da Pia Pera:
l’edizione economica BUR:
e l’altra edizione de L’ippocampo con il cofanetto: