Come la luna da sempre nasce e muore nel cielo rigenerandosi continuamente, così ogni creatura sulla terra compie in segreto, dentro di sé, il ciclo della vita e della morte; ma come la luna obbedisce ad un disegno più grande, così anche gli esseri viventi si rinnovano ogni mese aggiungendo un tassello al cerchio della loro esistenza. Perché mai dunque dovremmo seguire il sole, che tu racconti rimanere fermo al centro del nostro universo, nel contare gli anni? Più giusto è contare le lune che nel loro continuo mutare ci ricordano quanto preziose siano le tappe del nostro cammino
Alessia Napolitano
Quanti bambini, maschi o femmine che siano, dopo aver letto le imprese di Achille o di Artemide, di Arianna, di Teseo, di Ulisse e di Ettore, non hanno sentito nascere in loro il desiderio lucente di combattere per qualcosa di giusto, di affrontare mille pericoli per ritrovarsi pieni di storie da raccontare, di credere fino in fondo in una causa e essere disposti a tutto per essa?
E non bisognerebbe lasciarsi sopraffare dal perbenismo che mellifluo ci suggerisce all’orecchio che imbracciare spade, fionde e archi è da guerrafondai, che Teseo è nefando perché abbandona Arianna a Nasso, che Achille è un truce barbaro perché uccide Ettore, che Ulisse ha innumerevoli amanti prima di riabbracciare Penelope! Sarebbe come negare l’esistenza del lupo nelle fiabe o dell’Orco; ma badate bene che seppure potreste avere la sensazione che nell’immaginario fiabesco la differenza tra bene e male sia più netta, non dovete mai dimenticare che l’astuzia di Pollicino porta l’Orco a divorare le sue sette figlie, che la Baba Jaga o Frau Holle benedicono e maledicono, che Cenerentola decapita tre matrigne con il coperchio di un baule prima di diventare regina. Anche le fiabe sono dense di chiaroscuri perché raccontano la vita, e più ci sforziamo di censurare scene e parti ritenute scomode, più le figure positive metteranno in luce la loro parte d’ombra.
Allo stesso modo quando parliamo degli archetipi parliamo dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, con le sua generosità e la sua rabbia, con la sua voglia di tranquillità e pace e il desiderio di partire e combattere per ciò in cui crede.
L’innocenza e la purezza di un bambino risiedono proprio là, dove la mente abbraccia l’istinto senza pregiudizi, dove l’egoismo interviene per permettere ad un altro bambino di imparare, dove lo scontro è inevitabile ma non lascia nubi né rancore. Le fiabe e i miti ci permettono di indagare l’ombra al riparo delle muse, perché la luna è un buco di sole nella notte.
Ecco che questa riedizione (tanto attesa) di “Buonanotte Luna”, scritto da Margaret Wise Brown e illustrato da Clement Hurd, edito da Nord-Sud, ti sussurrerà parole lentamente, diventando musica di ninnananna.
Sono piccole e quasi impercettibili le cose che cambiano nella stanza al calare della notte. Frasi minime che si ripetono per cullarti al sonno e che già ti portano in un’atmosfera onirica tipica del dormiveglia.