Era fine ottobre, un ottobre caldo e dorato. La fiamma nel focolare della nostra libreria era stata accesa da poco e guizzava allegra sospinta dalla voce delle fiabe.
“Io sono la fiamma di rosso vestita…“
Che gioia vedere di nuovo tutti i bambini intorno al fuoco – il fuoco della propria immaginazione – , ad ascoltare fiabe stretti l’uno all’altro o ai propri cari. Era fine ottobre ed Erica entrò in libreria con la solita allegria. Aveva negli occhi un’idea, ormai la conosco bene. La conosco da quando con i suoi bambini, Alessandro e Riccardo, allora di cinque e tre anni, vennero a scegliere il loro primo libro di mitologia. Amavano Achille e presto avrebbero amato anche Orlando.
“Alessia, mi è venuta un’idea.”
“Non avevo dubbi.”
“Vorrei partecipare con te a Fotografia Europea.
Il tema quest’anno è “Le mappe del Tempo”e io ho pensato che ti porto con me. Vorrei fare questo viaggio insieme a Radice-Labirinto.”
Erica mi spiegò che per lei le Mappe del Tempo erano le fiabe, o meglio, qualcuno che nel presente le raccontasse ancora, così, nella loro nuda semplicità. Le spiegai che sono davvero poco fotogenica, ma Erica non è certo una di quelle fotografe che si ferma di davanti alla mia innata timidezza per la macchina fotografica.
“Bene. Allora se me lo permetti, la prossima volta che narri una fiaba vengo a fare delle fotografie. Non ti accorgerai nemmeno che ci sono.”
E così è andata. Io narravo “Hänsel e Gretel” quel giorno. Era novembre e faceva freddo. La luce della notte, alle cinque del pomeriggio, aveva già preso le vetrine, ma la fiamma del nostro focolare brillava viva e inquieta. Non mi sono accorta che Erica mi fotografava.
Del resto quando attraversi il bosco delle fiaba, sei sospeso nel tempo e nello spazio, senti i suoni della foresta, l’ascia del taglialegna, lo scricchiolio della porta, ma il clic della macchina fotografica no, non lo senti. E invece Erica fotografava, guardava, ascoltava, e fotografava. Ascoltava e fotografava.
C’è spazio nella contemporaneità per l’illud tempus, ovvero per il C’era una volta?
La fiaba qui illustrata da Anthony Browne è quella originale; le illustrazioni potentissime.Raro è saper illustrare una fiaba e ancora più raro è saperla calare nella contemporaneità. Qui leggere non è solo un piacere legato alle parole: qui leggere è anche saper guardare.
Una analisi letteraria più approfondita di questa albo viene da me eseguita nella terza lezione del corso online “Raccontami una fiaba”. Se desideri scoprire di cosa si tratta, guarda il video di presentazione gratuito cliccando qui: https://corsi.radicelabirinto.it/courses/raccontami-una-fiaba
Ps. Alessia parla di questo albo mostrandone qualche pagina anche in una diretta, che puoi guardare cliccando qui: https://www.instagram.com/tv/Cc2uT1jII6Q/