“Non te ne andare, noi ti vogliamo mangiare così tanto ti amiamo!”.
Ecco che nel regno dell’immaginazione gli autentici Mostri Selvaggi, dopo essere stati messi a letto senza cena, sono autorizzati ad esplicitare quello che Max tiene per sé o non ha ancora compreso. Del resto Max è un bambino e agisce in modo istintivo; è nel regno della metafora, in quel mondo altro dove ciò che ci era oscuro diventa chiaro senza bisogno di troppe parole o spiegazioni: che i mostri ci dicono che sbranare e mangiare sono atti d’amore.
Pensate che il grande Maurice Sendak abbia detto una frase simile a caso?
L’antropofagia è l’atto supremo d’amore e di possesso, un gesto che nel linguaggio metaforico sublima il desiderio di voler essere tutt’uno con l’oggetto d’amore, così da succhiarne la forza e l’essenza. Molte tribù mangiano il cuore degli animali feroci per portare dentro di sé la loro forza. Osservate un bambino piccolo: quanto i suoi baci sono simili a morsi? Come è simile il bambino piccolo all’uomo primitivo (e ad un mostro selvaggio!). Quanta famelica euforia riconosciamo in quell’abbracciarci e stringerci senza mezze misure?
Noi ti vogliamo mangiare così tanto ti amiamo…