Valentina è figlia di un imperatore, possiede molte scarpe, molti cappelli e molte cinture, ma non sappiamo se abbia una madre, se sia mai stata accarezzata, amata, se sia stata una figlia desiderata, come nelle migliori tradizioni fiabesche. Sappiamo però che viene accontentata, ogni suo desiderio è un ordine per il padre perché Valentina è prepotente e terribile, una principessa di odio e di sangue.

Valentina sopra ogni cosa ama gli uccelli, e li brama. Ha cento voliere, tutte stracolme di uccelli. Poveri uccelli!

Molti servi perdono la vita nei viaggi perigliosi, altri si vedono spiccare la testa dal collo quando Valentina si accorge di essere stata ingannata. “Questo non è quello che ho domandato” e Zac, una testa vola.

Il desiderio è un inganno e può essere ripagato solo con la stessa moneta.

E più Valentina si accorge di essere raggirata, più sente crescere il lei la forza di un desiderio che inesorabilmente la trascina alla disperazione.

Così il desiderio le fa sognare l’uccello che parla. L’uccello che parla è l’unico tra i magnifici volatili illustrati da Carl Cneut ad essere disegnato da una mano bambina: ha il becco e perfino la bocca.

Vi ho incuriositi? Volete saperne di più? Potete leggere la recensione a questo albo qui https://www.radicelabirinto.it/la-voliera-doro/

Albo, questo, che cito nella conferenza Emozioni e sentimenti, la prima di un progetto di cicli di conferenze per sviluppare e approfondire in modo nuovo alcuni argomenti centrali della letteratura per bambini e ragazzi.

Per saperne di più https://www.radicelabirinto.it/formazione/i-corsi-online-di-alessia/